Azioni vessatorie nel caso di coniugi separati
Le azioni vessatorie, fisiche o psicologiche, nei confronti del coniuge sorte nell’ambito domestico e proseguite nonostante la sopravvenuta cessazione del vincolo familiare configurano il delitto di maltrattamenti e quello di atti persecutori?
Costituisce orientamento da ultimo consolidatosi, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 98 del 2021, quello secondo il quale quando le azioni vessatorie, fisiche o psicologiche, nei confronti del coniuge siano sorte nell’ambito domestico e proseguano nonostante la sopravvenuta cessazione del vincolo familiare si configura il solo reato di maltrattamenti, in quanto con il matrimonio o con l’unione civile la persona resta comunque “familiare“, presupposto applicativo dell’art. 572 cod. pen. (Cass., Sez. 6, n. 46797 del 18/10/2023; Sez. 6, n. 45400 del 30/09/2022, Rv.284020).
La separazione, infatti, da un lato è una condizione che incide soltanto sull’assetto concreto delle condizioni di vita, ma non sullo status acquisito; dall’altro dispensa dagli obblighi di convivenza e fedeltà, ma lascia integri quelli discendenti dall’art. 143, comma 2, cod. civ. (reciproco rispetto, assistenza morale e materiale oltre che di collaborazione) cosicché il coniuge separato resta “persona della famiglia” come, peraltro, si evince anche dalla lettura dell’art. 570 cod. pen.
A questo dato formale se ne aggiunge uno di comune esperienza, fatto proprio dalle Convenzioni internazionali, secondo cui la violenza domestica tra coniugi, fondata su motivi di genere, è una forma di violenza che spesso continua e si aggrava proprio con la scelta della persona offesa di interromperla attraverso la separazione (Cass., Sez. 6, n. 46797 del 18/10/2023), che costituisce atto di affermazione di autonomia e libertà, negate nella relazione di coppia (in questi termini § 42 della Relazione esplicativa della Convenzione di Istanbul), soprattutto se si condivide un rapporto genitoriale poichè, in situazioni di pregressa violenza domestica, sono proprio i figli a costituire per l’agente l’occasione o lo strumento per proseguire i maltrattamenti ai danni della persona offesa (Cass., Sez. 6, n. 9187 del 15/09/2022, dep. 2023).
Corte di Cassazione Penale Sent. Sez. 6 n. 11723 del 2024