Josephine Baker, all’ anagrafe Freda Josephine McDonald, (Saint Louis, Missouri, 3 Giugno 1906 – Parigi, 12 Aprile 1975) è stata la più famosa cantante e ballerina di origini afroamericane della Parigi del primo Novecento, soprannominata la Venere Nera.
Nata in una famiglia povera, Josephine Baker inizia a ballare e cantare da giovanissima fino ad approdare a New York, a Broadway e a Parigi . Sono le prime tappe del suo futuro successo.
Ed è proprio a Parigi che Josephine Baker afferma la sua popolarità come ballerina: le sue performance artistiche sono caratterizzate dal fatto che la stessa si presenta al pubblico poco vestita.
Nella performance “ La Folie du Jour” , presso il Théâtre des Champs-Élysées Josephine Baker balla indossando soltanto una gonna fatta di 16 banane. E ancora, sembra che Josephine Baker sia la prima ad aver portato alla ribalta il Charleston, ballo ancora poco conosciuto all’epoca.
In poco tempo diventa la stella del palcoscenico dello storico teatro delle Folies-Bergère, che registra il tutto esaurito nelle serate delle sue esibizioni, entrando ben presto in competizione con l’altra starlette più popolare di quel periodo: Mistinguett. La Francia, e Parigi diventa la sua patria ottenendo la nazionalità francese, il pubblico la adora e conia per l’artista il soprannome di “Venere Nera“.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Josephine Baker diventa una spia per la resistenza francese tanto che alla fine della guerra le viene conferita la Legion d’Onore dal Presidente Charles De Gaulle.
Ma Josephine Baker deve essere anche ricordata per la sua profonda umanità che la porta ad adottare ben 12 bambini orfani di varie etnie ai quali dedicò tutta la sua vita e inoltre, per la sua impegnativa battaglia contro il razzismo e per il riconoscimento dei diritti delle persone a prescindere dal colore della pelle a fianco di Martin Luther King, partecipando inoltre alla marcia su Washington.
A distanza di oltre 40 anni dalla morte, Josephine Baker viene tutt’ ora ricordata per la suo impegno politico e sociale: una delle poche artiste che utilizzò la sua enorme popolarità per combattere in prima linea prima il fascismo e poi l’apartheid. Una grande artista ma, ancor di più, una grande Donna.