La Visitazione riprende l’episodio narrato nel Vangelo secondo Luca e racconta l’incontro tra Elisabetta, ormai anziana e la Vergine Maria, giovanissima, entrambe incinte, all’interno di un paesaggio naturale. Le due donne si stringono la mano destra, sottolineando l’evento miracoloso con la nascita di Giovanni Battista, e la Vergine poggia la mano sinistra sulla pancia, sottolineando la futura nascita del Cristo.
“In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore“
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
(Vangelo secondo Luca 1,39-56).
Tra le rappresentazioni pittoriche più importanti occorre citare la Visitazione, affresco (150×140 cm) di Giotto, databile al 1306 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova; la Visitazione, databile al 1445, opera di Luca della Robbia, conservata nella chiesa di San Giovanni Evangelista, detta San Giovanni Fuorcivitas, Pistoia; la Visitazione (tempera su tavola, cm 172×165) datato 1491, opera di Domenico Ghirlandaio, conservata nel Museo del Louvre a Parigi; la Visitazione (databile tra il 1590 e il 1610), opera del pittore urbinate Antonio Viviani, detto il Sordo di Urbino, conservata nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino;
la Visitazione (olio su tavola, cm 232,5×146,5) realizzato intorno al 1503 dal pittore fiorentino Mariotto Albertinelli, e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze; la Visitazione (olio su tavola trasportato su tela, cm 200×145) realizzato intorno al 1516-1517 circa dal pittore urbinate Raffaello Sanzio, grande esponente del Rinascimento italiano, e attualmente conservato presso Museo del Prado di Madrid;
la Visitazione (olio su tavola, cm 202×156) databile al 1528-1530 circa, opera di Pontormo, conservata nella Propositura dei Santi Michele e Francesco a Carmignano, Prato; la Visitazione, affresco (392×337 cm) di Pontormo, databile al 1514-1516 e conservato nel Chiostrino dei Voti della basilica della Santissima Annunziata di Firenze; la Visitazione è un dipinto realizzato dal pittore marchigiano Carlo Maratta, ed attualmente conservato nella Cappella Chigi o Cappella della Madonna del Voto, sita all’interno del Duomo di Siena o Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, in Toscana.