La “Morte della Vergine” è un dipinto (olio su tela, cm 369×245) realizzato tra il 1605 e il 1606 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato presso il Musée du Louvre di Parigi.
Il Caravaggio pone al centro della scena il corpo senza vita della Vergine, accanto a lei è raffigurata Maria Maddalena, seduta su una sedia con la testa china, raccolta in un momento di dolore e intorno , quasi a circodare il corpo, vi sono gli Apostoli. La scena è ricca di elementi poveri e tendenzialmente scenografici: l’ambiente si presenta misero e malandato, il corpo della Vergine è adagiato non su un letto ma su una sorta di tavolo e l’unico elemento decorativo è rappresentando dal tendaggio rosso.
Si tratta di un’opera che all’epoca fece molto scalpore. Invero, il dipinto “Morte della Vergine” viene commissionato nel 1601 dal giurista Laerzio Cherubini per la cappella della famiglia nella chiesa di Santa Maria della Scala a Roma, ma viene rifiutato proprio per la la discordanza dalla iconografia religiosa e sacra.
La raffigurazione sotto il profilo estetico di una Madonna col ventre gonfio e con le gambe e i piedi scoperti viene considerato indecoroso e, al contempo, si insinua che il Caravaggio per realizzare il dipinto abbia utilizzato il cadavere della cortigiana Anna Bianchini, annegata nel Tevere.
Anna Bianchini, cortigiana romana, era già stata immortalata dal Caravaggio in altre tre opere: la “Maddalena Penitente” (anno 1597- Galleria Doria Pamphilj di Roma), “Riposo durante la fuga in Egitto“ (anno 1597- Galleria Doria Pamphilj di Roma), e “Marta e Maria Maddalena” (anno 1598 – Institute of Arts di Detroit). Anna Bianchini muore nel 1604 (lo stesso anno della realizzazione dell’opera) annegata nel Tevere, non si sà se per suicidio o omicidio.
In tal senso il Caravaggio era riuscito a ripescare il corpo della donna mettendola in posa per l’immagine della Madonna nell’opera la “Morte della Vergine” .
Destinato alla distruzione l’opera “Morte della Vergine” viene salvato da Pieter Paul Rubens che lo porta in Francia, a Parigi, dove oggi è conservato presso il celebre Musée du Louvre.