Piazza d’Italia con Arianna. Opera di Giorgio de Chirico

Piazza d'Italia con Arianna

Piazza d’Italia con Arianna. Opera di Giorgio de Chirico. Collezione Floridi Roma.

Piazza d’Italia con Arianna è un dipinto (olio su tela) realizzato intorno al 1962 circa dal celebre pittore italiano Giorgio De Chirico, annoverato come il principale esponente della Pittura metafisica, ed attualmente conservato in Collezione Floridi Roma.

Giorgio De Chirico (Volo, Grecia, 10 Luglio 1888 – Roma, 20 Novembre 1978) è stato un celebre e rinomato artista italiano, tra i grandi della pittura del Novecento. Intorno al lavoro di Giorgio de Chirico e dall’incontro con il pittore futurista Carlo Carrà nel 1910 si sviluppa la Metafisica. Si tratta della corrente pittorica più importante del XX secolo e aspira a superare i limiti del visibile e del reale, rivelando il significato inquietante degli oggetti attraverso il loro inconsueto accostamento in un clima di suggestione e di mistero.

La Metafisica si caratterizza per l’ordine e la chiarezza compositiva nella pittura: le scene sono in pratica nitidissime, senza deformazioni (in tal senso, come non citare i famosi manichini di De Chirico: l’Orfeo solitario, databile al 1973 circa; Gli archeologidatabile intorno al 1927 circa; Archeologi misteriosi, databile al 1926 circa). I quadri raffigurano oggetti e forme riconoscibili, collocati in spazi ben definiti dal punto di vista architettonico e cromatico, ma i vari elementi appaiono coordinati in maniera assurda, apparentemente senza nessi tra loro (in tale senso La torre e il treno, databile intorno al 1934 circa; La torre del silenzio, databile intorno al 1932 circa; Il tempio nella stanza databile intorno al 1927 circa; Interno metafisico con biscotti databile al 1960 circa).

Il dipinto Piazza d’Italia con Arianna ci trasporta all’interno di una dimensione tanto immaginaria quanto teatrale, caratterizzata dall’assenza cronologica tra passato, presente e futuro. L’immobilismo della scena segna lo scorrere lento del tempo, in cui l’essere umano perde la sua consistenza e il suo naturale protagonismo.

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