Ritratto di Giulio II. Opera di Raffaello Sanzio

Ritratto di Giulio II

Ritratto di Giulio II. Opera di Raffaello Sanzio. National Gallery di Londra.

Il Ritratto di Giulio II è un dipinto (olio su tavola, cm 108,7×80) realizzato intorno al 1511 circa (ante Marzo 1512), dal pittore urbinate Raffaello Sanzio, grande esponente del Rinascimento italiano, ed attualmente conservato presso la National Gallery di Londra.

Una seconda versione, olio su tela, databile al 1512, è conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze, proveniente dalle collezioni della famiglia Della Rovere.

L’opera viene commissionata al pittore urbinate Raffaello Sanzio da Papa Giulio II, al secolo Giuliano della Rovere (Albisola, Savona, 5 Dicembre 1443 – Roma, 21 Febbraio 1513), grande mecenate del Rinascimento italiano. Tra i suoi progetti di rinnovazione e ristrutturazione della città di Roma occorre citare l’apertura di Via Giulia il cui incarico viene affidato all’architetto Donato Bramante, la realizzazione del proprio monumento sepolcrale, ovvero la Tomba di Giulio II affidato a Michelangelo Buonarroti, la ricostruzione della Basilica di San Pietro commissionata sempre al Bramante, mentre l’incarico di decorare la volta della Cappella Sistina viene affidato al Buonarroti.

In origine l’opera era esposta presso la Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma; nel 1608 la tela entra a far parte della collezione Borghese e nel 1824 viene acquistata dalla National Gallery di Londra.

Il dipinto Ritratto di Giulio II raffigura il Papa seduto su una sedia camerale i cui pomelli dello schienale sono decorati con ghiande dorate che richiamano lo stemma della famiglia Della Rovere. La figura non è frontale ma è girata di tre quarti verso destra e la composizione si sviluppa in diagonale dall’alto verso il basso; in tal modo il Sanzio modifica la tradizione stilistica e tale impostazione si riscontra anche in altri lavori, in particolare nel Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi.

La barba lunga, lasciata crescere dall’Ottobre del 1510, è un segno di protesta antifrancese, così come l’espressione pensierosa e assorta del pontefice, che rimanda alla situazione politica dell’epoca.

Le tonalità cromatiche accese, il rosso del mantello, la tunica bianca e lo sfondo verde, conferiscono una pacata vivacità alla scena.

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