San Francesco d’Assisi riceve le stimmate. Opera di Tiziano Vecellio

San Francesco d'Assisi riceve le stimmate

San Francesco d’Assisi riceve le stimmate. Opera di Tiziano Vecellio. Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.

San Francesco d’Assisi riceve le stimmate è un dipinto (olio su tela, cm 298×177) realizzato intorno al 1561 circa dal pittore veneziano Tiziano Vecellio, e attualmente conservato presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.

Si tratta di un’opera di grandi dimensioni appartenente al periodo maturo di Tiziano Vecellio realizzata intorno al 1561 per la cappella Guidoni della Chiesa di San Francesco di Ascoli Piceno. L’opera raffigura San Francesco d’Assisi inginocchiato, con le braccia aperte e i palmi in alto, pronto per l’impressione delle stimmate con cinque raggi di luce che si dirigono nei punti delle ferite di Cristo. La grande tela si discosta però dall’iconografia tradizionale; in particolare la figura Cristo crocifisso in veste di Serafino viene sostituita da quella di Cristo Risorto in cielo, mentre in basso compare la figura di frate Leone con un libro in mano.

Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, 1488/1490 – Venezia, 27 Agosto 1576), è stato un celebre pittore italiano, annoverato tra i principali interpreti del Rinascimento italiano e massimo esponente della c.d. scuola veneziana. Tra le sue numerose opere occorre citare il Concerto (databile tra il 1507 e il 1508 circa) e attualmente conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze; Donna allo specchio (databile al 1512-1515 circa) ed attualmente conservato presso il Museo del Louvre di Parigi; Salomè con la testa del Battista (databile intorno al 1515 circa) e attualmente conservato presso la Galleria Doria Pamphilj a Roma; il Battesimo di Cristo (databile intorno al 1512 circa) e attualmente conservato presso i Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma; il Polittico Averoldi (databile  intorno al 1520-1522 circa) e attualmente conservato presso la Collegiata dei Santi Nazaro e Celso a Brescia; Il Redentore (databile intorno al 1533-1534 circa) e attualmente conservato presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze; la Venere di Urbino (databile al 1538) e attualmente conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze; Danae (databile al 1545) e attualmente conservato presso il Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli; la Crocifissione (databile al 1555 circa) e attualmente conservata presso il Monastero Reale di San Lorenzo de El Escorial, a Madrid; Venere e Adone (databile al 1560 circa) ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma.

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