San Paolo è un dipinto (olio su tela, cm 223 × 151) risalente al XVII secolo (1667 circa) realizzato dal pittore marchigiano Carlo Maratta ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma.
Carlo Maratta (o anche Maratti, Carlo, Camerano, Ancona 1625- Roma, 1713) è stato un celebre pittore e restauratore italiano, operante soprattutto nella seconda metà del Seicento. Marchigiano di nascita arriva a Roma ancora giovanissimo e acerbo, formandosi presso la prestigiosa bottega di Andrea Sacchi. La sua arte e la sua pittura diventa, col tempo, l’eccellente risultato della combinazione del classicismo e del barocco. Invero nella pittura di Carlo Maratta, il classicismo di Sacchi e di Raffaello si combina con lo stile barocco di Gian Lorenzo Bernini e di Pietro da Cortona, elevandolo tra i principali artisti e pittori maggiormente richiesti e operanti a Roma della seconda metà del Seicento.
Il dipinto San Paolo raffigura l’apostolo in piedi, con una tunica verde e avvolto dal suo mantello rosso, con la barba incolta ma non troppo anziano, come in altre opere d’arte.
L’apostolo è proteso in avanti con la mano alzata, colto nel momento di rivolgersi a qualcuno. La forza dell’opera è interamente racchiusa nel gesto della sua mano e nella manifestazione della sua parola.
Paolo condotto fino ad Atene vede la città piena di idoli e in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: “Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un dio ignoto”. Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio“. (Atti degli Apostoli 17, 23)
San Paolo lascia la spada a terra, suo classico attributo, e utilizza soltanto lo strumento della voce così come lo stesso scriveva ai Romani “La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” (Rm 10, 17).