Dama con l’ermellino. Opera di Leonardo da Vinci

Dama con l'ermellino

Dama con l’ermellino. Opera di Leonardo da Vinci

La “Dama con l’ermellino” è un dipinto (olio su tavola, 54 ×40 cm) realizzato dal sommo maestro Leonardo da Vinci, intorno al 1488-1490, e attualmente conservato presso il Museo Nazionale di Cracovia, nella città di Cracovia.

La “Dama con l’ermellino“, unitamente ai dipinti la Belle Ferronnière e al “Ritratto di musico” viene realizzata durante il cosiddetto periodo lombardo in cui Leonardo da Vinci si trova a Milano alla corte di Ludovico il Moro (1482 – 1500).

Gran parte della critica artistica identifica la donna ritratta nella “Dama con l’ermellino” in Cecilia Gallerani, prima amante di Ludovico il Moro.

Cecilia Gallerani, giovane donna di origini senesi nasce a Milano nel 1473 e nella città lombarda conosce Ludovico il Moro: una relazione passionale e tormentata a seguito della stipulazione del contratto di matrimonio che lega Ludovico il Moro a Beatrice d’Este.

Ma in realtà il matrimonio del Moro con Beatrice d’Este non interrompe la loro relazione che prosegue fino a quando Cecilia Gallerani rimane incinta del figlio di Ludovico il Moro. Cecilia Gallerani viene a questo punto allontanata da Milano e, più tardi, il suo posto viene occupato da Lucrezia Crivelli, che diviene la seconda amante del Moro e, presumibilmente, la donna ritratta nel dipinto di Leonardo da Vinci la “Belle Ferronnière“.

Sotto il profilo stilistico si può notare come nell’opera la “Dama con l’ermellino” l’obiettivo di Leonardo è stato quello di cogliere e immortalare sulla tela un momento preciso, facendolo apparire del tutto naturale: ciò corrisponde ad una torsione del viso della donna ritratta (non del corpo) verso altro punto della stanza, come se in quel momento sia accaduto qualcosa tale da attirare la sua attenzione, un qualcosa di interessante e piacevole dato l’accenno di un sorriso sulle labbra della dama, tale da distogliere, al contempo, lo sguardo centrale verso lo spettatore.

Inoltre, la stessa torsione del viso la ritroviamo anche nell’animale ritratto, l’ermellino o per alcuni un furetto, in quanto entrambi dirigono il loro interesse nella stessa direzione: una sorta di simmetria nello sguardo tra la donna e l’animale e una coincidenza e somiglianza nei tratti somatici e nei colori.

Dallo sfondo scuro dell’opera, sebbene l’analisi ai raggi X ha segnalato che originariamente era dipinta una finestra dietro la spalla sinistra della dama, emerge un fascio di luce che si riflette sull’incarnato della donna, in particolare sul viso, sul petto e sulla mano, accuratamente in evidenza, e, di conseguenza, sullo stesso ermellino.

La luminosità del viso e del petto è ancora più evidenziata da un gioco di contrasti che solo un artista come Leonardo da Vinci è in grado di regalarci: il pallore dell’incarnato risalta dal nero delle perle della collana, che cinge il collo della dama ben due volte e dal nastro scuro sulla fronte.

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