Saturno che divora i suoi figli. Opera di Francisco Goya

saturno che divoraSaturno che divora i suoi figli” è un dipinto (olio su intonaco trasportato su tela, cm 146x 83) realizzato tra il 1821 e il 1823 dal pittore spagnolo Francisco Goya, e attualmente conservato presso il Museo del Prado di Madrid.

Il dipinto “ Saturno che divora i suoi figli” rievoca uno dei temi della mitologia greca: Saturno ( o Crono), dio dei Titani, a seguito di una profezia teme di essere spodestato dai suoi stessi figli, la stessa sorte che era toccata a suo padre. Per tale motivo inizia a divorare tutti figli che la sua sposa Rea dà alla luce. Ma Rea decide di salvare l’ultimo figlio Zeus, e per tale motivo sostituisce il bambino con dei sassi avvolti nelle fasce. Quando Zeus diviene grande spodesta il padre facendogli risputare tutti i figli che aveva divorato.

L’opera “ Saturno che divora i suoi figli” rientra nelle cosiddette Pitture Nere, un complesso di quattordici opere che Francisco Goya dipinge tra il 1820 e il 1821 sulle pareti della sua casa Quinta del Sordo, nella periferia occidentale di Madrid. Le Pitture Nere (il nome deriva dal fatto che le quattordici opere sono legate dalla tematica della tragicità della vita; il male che domina l’animo umano viene indagato in modo cupo e cruento) vennero poi trasferite su tela e successivamente donati al Museo del Prado di Madrid, dove sono attualmente conservate.

In ” Saturno che divora i suoi figli” emerge un elemento fortemente voluto e rappresentato dal Goya: la ferocia brutale che confina con la follia dell’atto, evidenziato dallo sfondo scuro del dipinto e dal rosso del sangue che sgorga dal piccolo corpicino. Dall’oscurità del dipinto emergono pochi tratti di luce posti allo scopo di dare maggiore rilievo all’atrocità dell’azione.

L’opera si ricollega per la tematica trattata al dipinto “Saturno divora uno dei figli” (1637-1638) di Pieter Paul Rubens e conservata sempre al Museo del Prado di Madrid. Ma ad eccezione della similitudine inerente alla tematica le due opere sono stilisticamente lontane: il senso di terrore, di brutalità, di voracità che si spinge fino al cannibalismo ed anticipa un senso di morte si ritrova maggiormente nell’opera del Goya.

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