“Ponte Flaminio” si trova a Roma, tra i quartieri Parioli e Tor di Quinto e la sua costruzione risale al 1938 per opera dell’ingegnere Aristide Giannelli sul progetto dell’architetto italiano Armando Brasini (Roma, 21 Settembre 1879 – Roma, 18 Febbraio 1965) per volontà di Benito Mussolini.
Tra le diverse finalità poste alla base della realizzazione di “Ponte Flaminio” vi è principalmente quella di risolvere i vari problemi di viabilità e di circolazione nella zona settentrionale della Capitale a seguito dello sviluppo urbanistico ed automobilistico, oltre alla opportunità di creare un ulteriore accesso in entrata alla città.
Invero, già all’inizio del 1930 la viabilità nella parte nord di Roma, tra la via Cassia e la Via Flaminia, si riversa per lo più sul vicino Ponte Milvio, che, per le sue caratteristiche, non è più in grado di limitare le esigenze del notevole traffico urbano.
I lavori di realizzazione di “Ponte Flaminio” , che in origine doveva chiarmarsi Ponte XXVIII Ottobre in ricordo della data della marcia su Roma, iniziano nel 1938 ma vengono sospesi per tre anni, dal 1943 al 1947 a seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale, e terminano nel 1951.
“Ponte Flaminio“, monumenatle e imponente, è il primo ponte che attraversa il Tevere nella zona nord di Roma; è realizzato in cestruzzo completamente rivestito da travertino bianco; è suddiviso in cinque grandi arcate e si estende per una lunghezza di circa 255 metri, per 27 metri di larghezza. Inoltre è ornato con cippi e fusti cilindrici con grandi aquile e alti lampioni in marmo bianco.
Sebbene realizzato in epoca moderna, “Ponte Flaminio” , unitamente agli atri ponti (Ponte Milvio, Ponte Fabricio, Ponte Cestio, Ponte Sant’Angelo, Ponte Sisto, e altresì Ponte Rotto), che attraversano Roma, collegando le due rive del Tevere, è certamente uno tra i più suggestivi e scenografici.
Grazie maestro Mario Salvo! informazioni molto interessanti dalla storia dell’architettura romana. Ho legero con piacere!
Grazie del suo apprezzamento.