La Resurrezione di Lazzaro è un dipinto (olio su tela, cm 295 x 440) realizzato nel 1555 dal pittore lombardo Girolamo Muziano, ed attualmente conservato a Roma presso la Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano.
Girolamo Muziano, conosciuto anche con lo pseudonimo di Girolamo da Brescia (Acquafredda, Brescia, 1532 – Roma, 27 Aprile 1592) è stato un celebre pittore italiano, tardo- rinascimentale.
Di origine bresciana, Girolamo Muziano è stato molto attivo nella città di Roma, dove si trasferisce nel 1550, e dove è conservata una delle sue opere più importanti, ovvero la Resurrezione di Lazzaro (anno 1555). Il dipinto viene realizzato a Subiaco e, successivamente, viene trasferito nella Basilica di Santa Maria Maggiore (dove giace la tomba del pittore), e dal 1790 è conservato presso la Pinacoteca Vaticana. Sulla stessa tematica è il dipinto la Resurrezione di Lazzaro (olio su tela, cm 380 x 234) realizzato nel 1556 ed attualmente conservato presso il Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.
Tra le altre opere custodite nelle chiese romane si ricorda il dipinto la “Consegna delle Chiavi” conservato all’interno della Cappella di San Pietro nella Chiesa di San Girolamo della Carità; la pala d’altare “Sant’Apollonia in carcere” conservata all’interno della Cappella di Sant’Apollonia nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio; la pala dell’”Ascensione“ conservata all’interno della Cappella dell’Ascensione nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta anche Chiesa Nuova; il dipinto raffigurante “San Pietro, San Paolo e San Matteo e l’angelo” nella cappella Mattei nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli; il dipinto raffigurante la “Predica di San Girolamo” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri; la pala d’altare “Adorazione dei pastori” nella Chiesa di Santa Maria ai Monti; la pala d’altare raffigurante la Fuga in Egitto nella Chiesa di Santa Caterina della Rota; il dipinto San Francesco riceve le stimmate conservato nella Chiesa di Santa Maria Immacolata a Via Veneto o Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini.
Il dipinto la Resurrezione di Lazzaro è incentrato sul racconto evangelico e raffigura il Gesù che indica e benedice Lazzaro, appena tirato fuori dalla tomba, di fronte allo stupore dei presenti. Le sorelle di Lazzaro, Marta e Maria, sono rivolte verso Gesù in segno di devozione per l’avvenuto miracolo.
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
Vangelo secondo Giovanni (38,44)