Paesaggio V
Le colline insensibili che riempiono il cielo
sono vive nell’alba, poi restano immobili
come fossero secoli, e il sole le guarda.
Ricoprirle di verde sarebbe una gioia
e nel verde, disperse, le frutta e le case.
Ogni pianta nell’alba sarebbe una vita
prodigiosa e le nuvole avrebbero un senso.
Non ci manca che un mare a risplendere forte
e inondare la spiaggia in un ritmo monotono.
Su dal mare non sporgono piante, non muovono foglie:
quando piove sul mare, ogni goccia è perduta,
come il vento su queste colline, che cerca le foglie
e non trova che pietre. Nell’alba, è un istante:
si disegnano in terra le sagome nere
e le chiazze vermiglie. Poi torna il silenzio.
Hanno un senso le coste buttate nel cielo
come case di grande città? Sono nude.
Passa a volte un villano stagliato nel vuoto,
cosí assurdo che pare passeggi su un tetto
di città. Viene in mente la sterile mole
delle case ammucchiate, che prende la pioggia
e si asciuga nel sole e non dà un filo d’erba.
Per coprire le case e le pietre di verde
— sì che il cielo abbia un senso — bisogna affondare
dentro il buio radici ben nere. Al tornare dell’alba
scorrerebbe la luce fin dentro la terra
come un urto. Ogni sangue sarebbe piú vivo:
anche i corpi son fatti di vene nerastre.
E i villani che passano avrebbero un senso.
(Paesaggio V poesia di Cesare Pavese tratta dalla sezione “Città in campagna“, in Lavorare stanca, anno 1936).
“ Lavorare Stanca ” è una raccolta di poesie di Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 9 Settembre 1908 – Torino, 27 Agosto 1950) pubblicate nel 1936 a Firenze, che quasi ponendosi in profonda contraddizione con lo stile ermetico e complesso proprio di quel periodo, si caratterizza come poesia – racconto.
La raccolta poetica si suddivide in sei sezione: “Antenati“ (I mari del Sud; Antenati; Paesaggio I; Gente spaesata; Il dio caprone; Paesaggio II; Il figlio della vedova; Luna d’agosto; Gente che c’è stata; Paesaggio III; La notte), “Dopo“ (Incontro; Mania di solitudine; Rivelazione; Mattino; Estate; Notturno; Agonia; Paesaggio VII; Donne appassionate; Terre bruciate; Tolleranza; La puttana contadina; Pensieri di Deola; Due sigarette; Dopo) , “Città in campagna“, (Il tempo passa; Gente che non capisce; Casa in costruzione; Città in campagna; Atavismo; Avventure; Civiltà antica; Ulisse; Disciplina; Paesaggio V; Indisciplina; Ritratto d’autore; Grappa a settembre; Balletto; Paternità; Atlantic Oil; Crepuscolo di sabbiatori; Il carrettiere; Lavorare stanca) “Maternità“ (Una stagione; Piaceri notturni; La cena triste; Paesaggio IV; Un ricordo; La voce; Maternità; La moglie del barcaiolo; La vecchia ubriaca; Paesaggio VIII), “Legna verde” (Esterno; Fumatori di carta; Una generazione; Rivolta; Legna verde; Poggio Reale; Parole del politico) e “Paternità“ (Mediterranea; Paesaggio VI; Mito; Il paradiso sui tetti; Semplicità; L’istinto; Paternità; Lo steddazzu); Appendice (Il mestiere di poeta; A proposito di certe poesie non ancora scritte).